Introduzione Dimostrazione dei risultati principali

Rend. Sem. Mat. Univ. Pol. Torino Vol. 57, 3 1999 C. Borelli - C. Invernizzi SULLA STABILIT ` A DELL’EQUAZIONE FUNZIONALE DEI POLINOMI † Sommario. In this paper we obtain some stability results generalizing those well known due to Hyers concerning the Fr´echet equation.

1. Introduzione

Lo scopo di questo lavoro `e quello di ottenere dei risultati di stabilit`a secondo Hyers-Ulam che generalizzino i ben noti risultati di Hyers per le equazioni alle differenze con incrementi variabili presentati in [3]. Hyers, rifacendosi alla definizione di polinomio astratto introdotta da Fr´echet in [2], prova un teorema di stabilit`a senza richiedere alcuna condizione di regolarit`a sulla funzione. Sia X uno spazio vettoriale su Q a sia Y uno spazio vettoriale; sia inoltre T un cono convesso in X con vertice nell’origine. Un monomio astratto di grado k su X `e la restrizione alla diagonale di una trasformazione da X in Y k-additiva, cio`e V k x = V x, · · · , x | {z } k volte , dove V `e una trasformazione k-additiva. Una trasformazione V : T → Y `e un polinomio astratto al pi`u di grado m se `e decomponibile nella forma V x = V x + V 1 x + · · · + V m x, dove ogni V k `e un monomio astratto di grado k oppure `e identicamente nullo in T , e V `e una costante. Se con 1 k h 1 , ··· ,h k indichiamo l’operatore differenza k-esima rispetto agli incrementi h 1 , · · · , h k e con 1 k h l’operatore differenza k-esima con incrementi tutti uguali a h, `e ben nota la caratterizzazione seguente: una trasformazione V : T → Y `e un polinomio astratto di grado al pi`u m se e solo se 1 m+1 h V x = 0 per ogni x, h ∈ T. Inoltre se V k `e un monomio astratto di grado k, esiste un’unica trasformazione k-additiva sim- metrica V x 1 , · · · , x k tale che V k x = V x, · · · , x e V x 1 , · · · , x k = 1 k 1 k x 1 , ··· ,x k V k x. Nel prossimo paragrafo dimostreremo un teorema che generalizza il risultato di Hyers in [3] nella direzione di vari risultati di stabilit`a per l’equazione funzionale di Cauchy si veda [1]. † Lavoro finanziato dal M.U.R.S.T. Fondi di Ricerca 60. 199 200 C. Borelli - C. Invernizzi

2. Dimostrazione dei risultati principali

In questo paragrafo daremo la dimostrazione del seguente T EOREMA 4.1. Sia S uno spazio vettoriale normato e sia B uno spazio di Banach. Consid- eriamo una funzione f : S → B soddisfacente la disuguaglianza 1 k1 m h 1 , ··· ,h m f xk ≤ 8 m+1 kxk, kh 1 k, · · · , kh m k + β, per ogni x ∈ S, h i ∈ S 1 ≤ i ≤ m, β ∈ R + e dove 8 m+1 : R m+1 + → R + `e una funzione simmetrica, monotona non decrescente in ciascuna variabile e omogenea di grado p ∈ [0, 1. Allora esiste un polinomio astratto P m−1 definito su S a valori in B di grado al pi`u m − 1, tale che per ogni x ∈ S `e k f x − P m−1 xk ≤ M m kxk p + β, dove M m = 1 2 m−1 1 1 − 2 p−1 m−1 8 m+1 0, 1, · · · , 1. Inoltre P m−1 x = f 0 + H 1 x + · · · + H m−1 x dove ogni H k `e il monomio astratto di grado k ottenuto nel modo seguente H m−1 x = lim n→+∞ 1 m − 1n m−1 1 m−1 nx f 0 H k x = lim n→+∞ 1 kn k h 1 k nx f 0 − m−1 X j =k+1 1 k nx H j i , 1 ≤ k ≤ m − 2. Premettiamo, seguendo le idee di Hyers, i seguenti lemmi. L EMMA 4.1. Sia S uno spazio vettoriale normato e sia B uno spazio di Banach. Se f : S → B soddisfa per ogni x, y ∈ S la disuguaglianza k f x + y − f x − f y + f 0k ≤ 8kxk, kyk, dove 8 : R + × R + → R + `e simmetrica e omogenea di grado p ∈ [0, 1, allora esiste una funzione ν : S → B additiva e tale che 2 k f x − f 0 − νxk ≤ kxk p 8 1, 1 2 − 2 p , 3 ν x = lim n→+∞ 1 n 1 nx f 0 = lim n→+∞ f nx n . Dimostrazione. Poniamo f x − f 0 = gx, cos`ı che g0 = 0; allora 4 kgx + y − gx − gyk ≤ 8kxk, kyk. Sulla stabilit`a 201 Ponendo x = y nella precedente relazione si ottiene kg2x − 2gxk ≤ kxk p 8 1, 1 e quindi k g2x 2 − gxk ≤ kxk p 2 8 1, 1. Per induzione si prova che 5 k g2 n x 2 n − gxk ≤ kxk p 8 1, 1 2 − p 2 n1− p n−1 X i=0 2 i1− p . Da questo segue che la successione T n x = g2 n x 2 n `e di Cauchy per ogni x ∈ S e quindi, per la completezza di B, converge a νx = lim n→+∞ T n x. Sostituendo in 4 x e y rispettivamente con 2 n x e 2 n y e dividendo per 2 n , otteniamo k g2 n x + y 2 n − g2 n x 2 n − g2 n y 2 n k ≤ 1 2 n1− p 8 kxk, kyk, e passando al limite per n → +∞ si prova l’additivit`a di ν. Se ora si passa al limite in 5 si ottiene la 2. Sostituendo in 2 x con nx e dividendo per n, si ha k ν nx − f nx + f 0 n k = kνx − f nx − f 0 n k ≤ kxk p 8 1, 1 2 − 2 p n 1− p e passando al limite per n → +∞ otteniamo la 3. Si osservi che il precedente Lemma continua a valere anche nell’ipotesi k f x + y − f x − f y + f 0k ≤ 8kxk, kyk + β, β ∈ R + ; in tal caso si include il risultato di Hyers e si ottiene k f x − f 0 − νxk ≤ kxk p 8 1, 1 2 − 2 p + β. L EMMA 4.2. Sia f : S → B tale che per ogni x, y ∈ S valga la relazione 6 k f x + y − f x − f y + f 0 − Qx, y − H x, yk ≤ 8kxk, kyk, dove H x, y o `e identicamente nulla o `e un monomio astratto di grado k − 1 in x, Qx, y `e un polinomio astratto di grado k − 2 in x tale che Q0, y = 0 e la funzione 8 verifica le ipotesi del Lemma 4.1 ed inoltre `e non decrescente in ciascuna variabile. Allora H x, x = k ˆ H x e ˆ H x o `e identicamente nulla oppure `e un monomio astratto di grado k dato da ˆ H x = lim n→+∞ 1 kn k 1 k nx f 0 e H x, y = 1 k − 1 lim n→+∞ 1 n k−1 1 k−1 nx g0, y, dove gx, y = f x + y − f x. 202 C. Borelli - C. Invernizzi Dimostrazione. Per ipotesi esiste una funzione νx 1 , · · · , x k−1 , y additiva e simmetrica nelle prime k − 1 variabili tale che 7 H x, y = 1 k − 1 ν x, · · · , x, y. Facendo la differenza k − 1-esima con incrementi x 1 , · · · , x k−1 nel primo membro della 6 e ricordando che 1 k−1 x 1 , ··· ,x k−1 Qx, y = 0, otteniamo k1 k x 1 , ··· ,x k−1 , y f x − 1 k−1 x 1 , ··· ,x k−1 H x, yk ≤ 2 k−1 8 k−1 X i=1 kx i k + kxk, kyk e, per la 7, 8 k1 k x 1 , ··· ,x k−1 , y f x − νx 1 , · · · , x k−1 , yk ≤ 2 k−1 8 k−1 X i=1 kx i k + kxk, kyk. Se scambiamo in 8 y con x j , 1 ≤ j ≤ k −1, grazie alla simmetria dell’operatore differenza otteniamo k1 k x 1 , ··· ,x k−1 , y f x − νx 1 , · · · , x j −1 , y, x j +1 , · · · , x k−1 , x j k 9 ≤ 2 k−1 8 k−1 X i6= j kx i k + kxk + kyk, kx j k. Da queste due ultime espressioni abbiamo kνx 1 , · · · , x k−1 , y − νx 1 , · · · , x j −1 , y, x j +1 , · · · , x k−1 , x j k 10 ≤ 2 k−1 8 k−1 X i=1 kx i k + kxk, kyk + 2 k−1 8 k−1 X i6= j kx i k + kxk + kyk, kx j k. Mostriamo ora che ν, additiva e simmetrica nelle prime k −1 variabili, lo `e pure nell’ultima variabile. Sia k = 2; la precedente relazione si riduce a kνx 1 , y − νy, x 1 k ≤ 28kx 1 k + kxk, kyk + 28kyk + kxk, kx 1 k, da cui sostituendo x 1 con nx 1 e passando al limite dopo aver diviso per n, otteniamo lim n→+∞ ν y, nx 1 n = νx 1 , y, da cui, sfruttando l’additivit`a di ν rispetto alla prima variabile, otteniamo l’additivit`a rispetto alla seconda e la simmetria. Se k 2, sostituiamo in 10 x i con nx i 1 ≤ i ≤ k − 1, i 6= j e passando al limite dopo aver diviso per n, si ottiene lim n→+∞ ν nx 1 , · · · , y, · · · , nx k−1 , x j n = νx 1 , · · · , x k−1 , y Sulla stabilit`a 203 e l’additivit`a di ν rispetto alla j -esima variabile porta a quella sulla k-esima ed alla simmetria. Posto gx, y = f x + y − f x, scrivendo la 9 in termini di g, dopo aver sostituito x j con x per ogni j e diviso per k − 1n k−1 , otteniamo k1 k−1 nx g0, y − νnx, · · · , nx, yk k − 1n k−1 ≤ 2 k−1 8 P n 1 knxk + kxk, kyk k − 1n k−1 , da cui 1 k − 1 lim n→+∞ 1 n k−1 1 k−1 nx g0, y = 1 k − 1 ν x, · · · , x, y = H x, y. Definiamo ora ˆ H x = 1 k H x, x = 1 k ν x, · · · , x e sostituiamo y con nx nella precedente relazione; passando al limite si ha ˆ H x = lim n→+∞ 1 kn k 1 k nx f 0. L EMMA 4.3. Sia f soddisfacente le ipotesi del Lemma4.2 e poniamo ˆ f x = f x − ˆ H x. Allora ˆ f soddisfa le ipotesi del Lemma 4.2 con k − 1 al posto di k k ≥ 3, cio`e esistono un monomio astratto H ′ x, y di grado k − 2 in x e un polinomio astratto Q ′ x, y di grado k − 3 in x con Q ′ 0, y = 0, tali che k ˆ f x + y − ˆ f x − ˆ f y + ˆ f 0 − Q ′ x, y − H ′ x, yk ≤ 8kxk, kyk. Dimostrazione. Sostituendo f x = ˆ f x + ˆ H x in 6 otteniamo k ˆ f x + y − ˆ f x − ˆ f y + ˆ f 0 − Qx, y − H x, y + ˆ H x + y − ˆ H x − ˆ H yk ≤ 8kxk, kyk. 11 Poich´e ˆ H x + y − ˆ H x − ˆ H y = 1 k ν x + y, · · · , x + y − νx, · · · , x − νy, · · · , y e ν x + y, · · · , x + y = k X i=0 k i ν x, · · · , x | {z } k−i volte , y, · · · , y | {z } i volte , otteniamo ˆ H x + y − ˆ H x − ˆ H y = 1 k    k−1 X i=1 k i ν x, · · · , x | {z } k−i volte , y, · · · , y | {z } i volte    = H x , y + qx , y dove qx, y `e un polinomio astratto di grado al pi`u k − 2 in x che si annulla per x = 0. Quindi sostituendo nella disuguaglianza 11 abbiamo k ˆ f x + y − ˆ f x − ˆ f y + ˆ f 0 − Qx, y + qx, yk ≤ 8kxk, kyk, 204 C. Borelli - C. Invernizzi dove sia Q che q sono di grado al pi`u k − 2 e si annullano in x = 0. La loro differenza si pu`o quindi scrivere nella forma Qx, y − qx, y = Q ′ x, y + H ′ x, y, dove H ′ `e un monomio astratto di grado k − 2 e Q ′ x, y `e un polinomio astratto di grado al pi`u k − 3 in x che si annulla per x = 0. Osserviamo che analogamente al Lemma 4.1, anche i Lemmi 4.2 e 4.3 rimangono validi nel caso in cui si sostituisca la 6 con k f x + y − f x − f y + f 0 − Qx, y − H x, yk ≤ 8kxk, kyk + β, β ∈ R + . Dimostrazione. Dimostrazione del Teorema4.1 Procediamo per induzione. Posto gx = f x − f 0, si ha che 1 2 h 1 , h 2 f x = 1 2 h 1 , h 2 gx, quindi per la 1 otteniamo kgx + h 1 + h 2 − gx + h 1 − gx + h 2 + gxk ≤ 8 3 kxk, kh 1 k, kh 2 k + β; ponendo nella relazione precedente x = 0, h 1 = x e h 2 = y, si ha kgx + y − gx − gyk ≤ 8 3 0, kxk, kyk + β. Per il Lemma 4.1 possiamo costruire una funzione additiva H x = lim n→+∞ 2 −n g2 n x tale che kgx − H xk ≤ 8 3 0, 1, 1 2 − 2 p kxk p + β. Se poniamo Px = H x + f 0, otteniamo k f x − Pxk ≤ 8 3 0, 1, 1 2 − 2 p kxk p + β e sostituendo x con nx, dividendo per n e passando al limite abbiamo H x = lim n→+∞ 1 n [ f nx − f 0]. Supponiamo ora il teorema vero per m. Poniamo Gx, y = f x + y − f x e da k1 m+1 h 1 , ··· ,h m , y f xk ≤ 8 m+2 kxk, kh 1 k, · · · , kh m k, kyk + β otteniamo k1 m h 1 , ··· ,h m Gx, yk ≤ 8 m+2 kxk, kh 1 k, · · · , kh m k, kyk + β, da cui, se pensiamo y fissato, per l’ipotesi di induzione possiamo garantire l’esistenza di un polinomio P m−1 x, y di grado m − 1 in x tale che kGx, y − P m−1 x, yk ≤ 1 2 m−1 1 1 − 2 p−1 m−1 8 m+2 0, kxk, · · · , kxk, kyk + β Sulla stabilit`a 205 e P m−1 x, y = G0, y + Qx, y + H x, y, dove H `e un monomio astratto di grado al pi`u m − 1 in x e Q `e un polinomio astratto di grado m − 2 tale che Q0, y = 0. Ricordando l’espressione di G, ci`o significa k f x + y − f x − f y + f 0 − Qx, y − H x, yk ≤ 1 2 m−1 1 1 − 2 p−1 m−1 8 m+2 0, kxk, · · · , kxk, kyk + β, quindi f soddisfa le ipotesi del Lemma 4.2 con k = m, da cui H m x = H x, x m = 1 m lim n→+∞ 1 n m 1 m nx f 0 `e un monomio astratto di grado m. Applichiamo ora il Lemma 4.3 alla funzione f 1 x = f x − H m x. Otteniamo k f 1 x + y − f 1 x − f 1 y + f 1 0 − R m−3 x, y − R m−2 x, yk ≤ 1 2 m−1 1 1 − 2 p−1 m−1 8 m+2 0, kxk, · · · , kxk, kyk + β, dove R m−2 `e un monomio astratto di grado m − 2 in x e R m−3 `e un polinomio astratto di grado al pi`u m − 3 in x tale che R m−3 0, y = 0. La funzione f 1 verifica quindi le ipotesi del Lemma 4.2 con k = m − 1, quindi H m−1 x = R m−2 x, x m − 1 = 1 m − 1 lim n→+∞ 1 n m−1 1 m−1 nx f 1 = 1 m − 1 lim n→+∞ 1 n m−1 [1 m−1 nx f 0 − 1 m−1 nx H m 0] `e un monomio astratto di grado m − 1 in x. Riapplicando di nuovo il Lemma 4.3 alla funzione f 2 x = f 1 x − H m−1 x = f x − H m−1 x − H m x, vediamo che sono verificate le ipotesi del Lemma 4.2 con k = m − 2 che assicurano che H m−2 x = 1 m − 2 lim n→+∞ 1 n m−2 1 m−2 nx f 2 `e un monomio astratto di grado m − 2 in x. Continuando in questo modo si giunge ad una funzione f m−2 x = f x − H 3 x − · · · − H m x tale che k f m−2 x + y − f m−2 x − f m−2 y + f m−2 0 − hx, y k ≤ 1 2 m−1 1 1 − 2 p−1 m−1 8 m+2 0, kxk, · · · , kxk, kyk + β, con h monomio astratto di primo grado in x. Per il Lemma 4.2 H 2 x = hx, x 2 = 1 2 lim n→+∞ 1 n 2 1 2 nx f m−2 `e un monomio astratto di grado 2 e quindi la funzione f m−1 x = f x − H 2 x − · · · − H m x per il Lemma 4.3 `e tale che k f m−1 x + y − f m−1 x − f m−1 y + f m−1 0k ≤ 1 2 m−1 1 1 − 2 p−1 m−1 8 m+2 0, kxk, · · · , kxk, kyk + β. 206 C. Borelli - C. Invernizzi Poich´e f m−1 verifica le ipotesi del Lemma 4.1, possiamo assicurare l’esistenza di una funzione additiva H 1 x = lim n→+∞ 1 n 1 nx f m−1 tale che k f m−1 x − f m−1 0 − H 1 xk ≤ 1 2 m 1 1 − 2 p−1 m 8 m+2 0, 1, · · · , 1kxk p + β, quindi k f x − P m xk ≤ kxk p M m+1 + β dove P m x = f 0 + H 1 x + H 2 x + · · · + H m x.

3. Ulteriori risultati